Seconda Conferenza di Washington | |
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Tema | Aiuto all'Unione Sovietica |
Partecipanti | Winston Churchill e Franklin D. Roosevelt |
Apertura | 19 giugno 1942 |
Chiusura | 25 giugno 1942 |
Stato | Stati Uniti |
Località | Washington |
La seconda conferenza di Washington, tenutasi tra il 19 e il 25 giugno 1942, non ha un nome in codice perché fu organizzata frettolosamente e vista all'epoca come un ritrovo dello staff militare più che una formale conferenza.[1] Le due delegazioni erano guidate dal primo ministro britannico Winston Churchill e il presidente statunitense Franklin D. Roosevelt.
Immediatamente prima che la conferenza iniziasse, Roosevelt tenne un discorso preparatorio con Churchill nella sua casa ad Hyde Park, New York, il 19 e 20 giugno.[2]
Nella conferenza si discusse come gli Alleati occidentali potessero aiutare al meglio l'Unione Sovietica. Gli americani erano propensi ad aprire un Secondo Fronte in Francia ma i britannici non pensavano potesse essere un'opzione fattibile e Churchill propose di sviluppare un piano congiunto nel Teatro del Mediterraneo che conducesse ad un'invasione dell'Italia, il "ventre molle" dell'Asse. Furono raggiunti quindi degli accordi per cominciare i preparativi per l'invasione delle Colonie nordafricane della Francia di Vichy (Operazione Torch).[2][3] Una delle prime misure concrete prese da Roosevelt per facilitare questa strategia fu di nominare Dwight D. Eisenhower come Comandante in Capo delle Forze statunitensi sul Fronte occidentale, 25 giugno.[2]
Roosevelt e Churchill tennero inoltre incontri con i membri del Consiglio per la Guerra del Pacifico, con il re Pietro II di Jugoslavia e il suo Ministro degli Esteri, e con dei rappresentanti cinesi e sovietici, con cui discussero di problemi strategici.[2][4]